Privacy & Società Mercoledì, 27 Marzo 2024 08:07
Crescono le credenziali di account compromessi in circolazione sul dark web. Nel 2023, secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber di Crif, si contavano oltre 7,5 miliardi di dati accessibili sul dark web o su piattaforme di messaggistica a livello globale, in rialzo del 44,8% rispetto all’anno precedente. Le segnalazioni di dati rilevati su dark web sono ammontate complessivamente nel 2023 a poco più di 1,8 milioni, con una crescita del 15,9% su base annua.
“Ci sono alcuni trend da tenere in considerazione sui rischi cyber: per il furto di dati personali, i cybercriminali utilizzano malware e applicativi che col tempo sono diventati sempre più sofisticati e difficili da distinguere da quelli ufficiali, diventando una trappola per le persone”, ha commentato Beatrice Rubini, executive director di Crif. “Inoltre – prosegue – gli hacker che utilizzano anche l’intelligenza artificiale per colpire i consumatori stanno diventando una vera minaccia a causa di truffe e-mail sempre più sofisticate, caratterizzate da un linguaggio corretto e quindi plausibile, e dalla generazione di codice in continua evoluzione per lo sviluppo di app malevole”
Le categorie di dati che risultano maggiormente oggetto di attacco rimangono, anche nel 2023, password, indirizzi e-mail, username, nome e cognome e numero di telefono. Molto spesso le e-mail risultano associate a una password, con una quota del 94,4% (+4,4% rispetto al 2022), così come avviene anche nel caso di password associate a username (65,6%).
Il trend è ben evidente anche in Italia. Il numero di consumatori allertati sul dark web ha registrato un aumento del 13,9% su base annua. Il 51,7% degli utenti ha ricevuto almeno un alert nel 2023, con una crescita particolarmente sensibile per quanto riguarda le segnalazioni inviate relativamente al furto di dati monitorati sul dark web. Tra le caratteristiche degli utenti privati italiani che sono stati avvisati, le fasce di età maggiormente coinvolte sono quelle degli over 60 (26,5%) e dei 51-60 anni (25,8%), seguite dagli 41-50 anni (25,3%). Le regioni in cui vengono allertate più persone sono Lazio (19,6%), Lombardia (13,6%) e Sicilia (8,4%).
Fonte: Insurance Trade